Il Mare senza Stelle di Erin Morgenstern
Sezione Lettura
Il Mare senza Stelle di Erin Morgenstern…
Vi piacerà se:
- siete appassionati del genere (sembra banale ma non lo è)
- vi piacciono le storie d’amore ma non troppo (anche se tra le pagine c’è tanto miele – solo chi l’ha letto può capire questo battutone)
- credete nel dogma delle descrizioni dettagliate
- le storie contorte non vi spaventano tanto che quando si parla di crisi di governo in TV non cambiate canale, anzi, guardate fino in fondo con un filo di macabro masochismo
Potrebbe non piacervi se:
- amate le storie con personaggi ben caratterizzati, ve li sognate la notte e vi ci mascherate pure a Carnevale
- prediligete narrazioni lineari, senza troppe parentesi
- pensate che gli enigmi di una storia debbano trovare risoluzione (wait for it) nella storia!
Ulteriori considerazioni:
- Trattasi di mattonazzo che richiederà ogni centimetro di attenzione di cui disponete
- Sconsigliato come lettura notturna, a meno che non siate reduci dal festival della caffeina
Un fantasy con labirintite. Non è una diagnosi medica, anche se questo romanzo mi ha infuso un leggero scompenso di postura ed equilibrio: quella di essere persa in un labirinto, è la sensazione ricevuta durante la lettura del Mare senza stelle. E se da una parte, potrebbe rappresentare proprio ciò che l’autrice desiderava trasmettere, dall’altra dico: “Ok, ma anche meno”.
Nonostante il potenziale enorme della trama, secondo me ci si è un po’ persi nel voler mettere tutta la carne di cui si disponeva sul fuoco, fornendo troppe informazioni, dettagli ed enigmi che non sempre hanno poi trovato risposta.
Come ho scelto Il Mare senza Stelle?
Ho comprato Il Mare senza Stelle perché tra le recensioni, spiccava il fatto che fosse il romanzo perfetto per tutti gli amanti dei libri. La lettura è l’unico sport che pratico con costanza dalla prima elementare, eppure, non credo basti parlare di una biblioteca misteriosa (ok così è riduttivo) per proclamare un libro come la Bibbia che non può assolutamente mancare nella libreria di un appassionato. Il motivo? Ci sono storie dentro la storia, che è una storia, anzi LA storia, al cui interno si snodano altre storie. Avete capito? No. Appunto.
E quando si comincia a raccapezzarsi dei vari pezzi sparsi, dando finalmente loro la giusta (forse) collocazione, è troppo tardi: metà delle informazioni ricevute dalle storie parallele decine di pagine prima, fluttuano nell’oblio e con fatica si mettono insieme i pezzi di un puzzle lasciato troppo sconnesso e alla mercé dell’interpretazione del lettore (che rischia di sentirsi scemo e non all’altezza).
Punti di forza de Il Mare senza Stelle
A parte questo problema strutturale, (e mica cazzi), Il Mare senza Stelle ha senza dubbio il grandissimo potere di evocare scenari a dir poco affascinanti, mondi nascosti da percorrere in silenzio e religioso rispetto. Il lettore è lì, insieme ad Ezra (protagonista del romanzo), passo dopo passo nella scoperta di una dimensione nuova ma antica, immobile ma in continuo divenire, misteriosa ma vissuta e parte pulsante di coloro che ne avevano varcato la porta, prima di lui.
I personaggi non sono così forti da consentire una totale immedesimazione, ma il senso di empatia che si sviluppa è comunque sufficiente per voler seguire con interesse le varie vicende, fino alla fine. Quindi, leggerlo o no? Assolutamente sì. Non solo questa è e resterà esclusivamente la mia opinione, visto che per poter giudicare un libro (e qualsiasi altra cosa) bisogna quantomeno leggerlo e farsi un’idea, ma comunque Il Mare senza Stelle ha il suo perché, e non mi sento di annoverarlo tra i peggiori mali del mondo.